martedì 30 giugno 2009

Chic & kitch

Per essere eleganti bisogna innanzi tutto conoscersi bene. Quindi per una donna stupida sarà molto difficile essere davvero elegante,seguirà ogni moda senza cercare di adattarla alla propria figura , alle circostanze, anche quando un tipo di moda è stata palesemente creata per un tipo di donna totalmente diverso da lei. La personalità non è soltanto una ribellione, ma è anche (direi soprattutto!) saper riconoscere i propri difetti e le proprie qualità fisiche. Questi problemi non riguardano evidentemente Chloe Sevigny, che avendo gambe da vera star non teme giudizi. Se siete un metro e cinqua e pesate sessanta chili magari evitate, questa non è personalità , è scavarsi la fossa!!

Un po' Madame...

...Se eleganza viene dal latino -eligere- quindi scegliere, questo potrebbe voler dire che ogni nostra scelta è dettata dal buon gusto, dal saper scegliere,dall' eleganza appunto... mi è stato insegnato che non sempre il voler scegliere è saper scegliere! L'eleganza è molto più del benessere, del mostrare-ostentare, del lusso di possedere; Richiede una precisione, una vivacità non priva di audacia che non tutti posseggono, in molti è una qualità innata un dono degli dèi che non ha alcun rapporto nè con la bellezza nè con la ricchezza.Se ne siete prive bisogna innanzi tutto che vi rendiate conto di non averla, l'eleganza. Allora è qui che torniamo alla famosa "scelta" , siate eleganti (appunto!) e lasciate che qualcuno scelga per voi senza opporre tanta resistenza nel goffo tentativo di far valere la vostra personalità. Tra l'altro , se vi rendete conto di essere prive d'eleganza, la battaglia si può dichiarare già vinta a metà...perchè il solo caso disperato è quello della donna che non ha la piu' pallida idea di cosa sia chic e cosa non lo sia.

Must have 2009

Anche se l'orlo della gonna sale o scende seguendo docilmente i capricci dei suoi padroni, gli stilisti, esistono tuttavia alcuni elementi di base che non variano. Almeno non dovrebbero. Avolte il modo in cui è cucito l'orlo di un vestito proclama più chiaramente del cartellino il prezzo pagato!

giovedì 25 giugno 2009

(IR)ragionevoli

...A proposito di cartellino del prezzo...è difficile riconoscere un autentico buon affare. Io di solito faccio così: prendo il prezzo indicato sul cartellino e lo divido per il numero di volte in cui indosserò l'aticolo in questione. Un vestito a metà prezzo, indossato una sola volta, non ti da il brivido che invece ti regala uno costato sei volte tanto ma che diventa "la tua ciabella di salvataggio". Negli anni l'esperienza mi ha insegnato che l'amore a prima vista riesce meglio dei matrimoni di convenienza! Certo i saldi fan gola a tutte ma quante scene imbarazzanti; le 48 conclamate che cercano disperatamente di entrare in una 42, perizoma mal portati e possibilmente con reggiseno non coordinato che vagano per l'atelier con noncuranza e maleducazione, però...c'è un però. Però quando trovi la tua perla che è li ,ti chiama , la stavi aspettando è lei vi riconoscete bhè in quel momento sei ripagata di tutto l'osceno teatrino che ti circonda. Nonostante quest'idillio, del quale solo le donne possono giovare, la caccia al buon affare è molto dura e mi sento di sconsigliarla alle più inesperte perchè potreste rimaner deluse quando scoprirete che quel costosissimo vestitino di pailletes rosse comprato a "niente" , non vi servirà davvero a niente!